Il lampredotto ha un’origine etimologica curiosa. Fino al secolo scorso, nel fiume Arno era possibile trovare la lampreda, un tipico pesce d’acqua dolce che, durante il Rinascimento, veniva consumato avidamente dai nobili fiorentini, nonostante fosse molto caro.

Ovviamente le classi popolari non potevano permetterselo ma, dovendo far fronte alla fame, consumavano i prodotti di scarto delle carni trattate nei macelli che venivano venduti bolliti a buon mercato lungo le sponde del fiume.

La parte del manzo che si prediligeva era l’abomaso, ovvero uno dei quattro stomaci dei bovini, che aveva delle crespature simili a quelle che caratterizzavano la lampreda. Da qui nacque il nome ironico dato dal popolo al lampredotto, il cibo dei poveri che si contrapponeva al pesce raffinato e caro della nobiltà e del clero.

Nei secoli, i fiorentini hanno saputo trasformare questo cibo povero in una vera e propria istituzione della città grazie anche alla presenza capillare nel centro storico dei “lampredottai”, con i loro chioschetti pronti a farvi gustare questa specialità.

Una storia antica, quindi, che affonda le sue radici in usanze e tradizioni popolari antiche che oggi si tramutano in street food anche ricercati e, a volte, resi gourmet grazie alla riscoperta di questo ingrediente da parte dei più grandi chef italiani.

Nel nostro ristorante potete assaggiare una rivisitazione di questo ingrediente da street food nei nostri tortelloni ripieni di lampredotto. Vi aspettiamo!